Già Dante Alighieri nella "Divina Commedia" la cita più volte.
Più recenti le poesie di Pascoli, Montale e Lorca
La canzone dell’ulivo
“Tu, placido, pallido ulivo,
non dare a noi nulla; ma resta!
ma cresci, sicuro e tardivo,
nel tempo che tace!
ma nutri il lumino soletto
dell’ultima pace!”
G.Pascoli
Non vuole,
per crescere, ch'aria, che sole
che tempo l'ulivo!
Nei massi le barbe, e nel cielo
le piccole foglie d'argento!
G. Pascoli
Giovanni Pascoli, il poeta delle umili cose
Fine dell'infanzia
Pure colline chiudevano d'intorno
marina e case; ulivi le vestivano
qua e là disseminati come greggi,
o tenui come il fumo di un casale
che veleggi
la faccia candente del cielo.
Tra macchie di vigneti e di pinete,
petraie si scorgevano
calve e gibbosi dorsi
di collinette: un uomo
che là passasse ritto s'un muletto
nell'azzurro lavato era stampato
per sempre - e nel ricordo.
marina e case; ulivi le vestivano
qua e là disseminati come greggi,
o tenui come il fumo di un casale
che veleggi
la faccia candente del cielo.
Tra macchie di vigneti e di pinete,
petraie si scorgevano
calve e gibbosi dorsi
di collinette: un uomo
che là passasse ritto s'un muletto
nell'azzurro lavato era stampato
per sempre - e nel ricordo.
E. Montale
Il campo di ulivi
s’apre e si chiude
come un ventaglio.
Sull’olivetoc’e’ un cielo sommerso
e una pioggia scura
di freddi astri.
Tremano giunco e penombra
sulla riva del fiume.
S’increspa il vento grigio.
Gli ulivi
sono carichi
di gridi.
Uno stormo
d’uccelli prigionieri
che agitano lunghissime
code nel buio.
Federico Garcia Lorca
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