venerdì 26 ottobre 2012

L’OLIO NELLA TRADIZIONE

L’olivo viene portato in Italia dai Greci.
Un’antica leggenda narra che sotto l’ulivo nascessero gli dei.
Quindi, a quel tempo, l’ulivo era considerato una pianta sacra e significava pace e vittoria.

Infatti i rami venivano intrecciati e posti sul capo del vincitore dopo una guerra.
Alle Olimpiadi ai vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio.
 
Atena, dea guerriera, e una corona di ulivo

Anche Omero nei suoi poemi citò l’ulivo: lo assurse a simbolo di pace e di vita. Era d’ulivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne accecato da Ulisse e dai suoi compagni. Sempre Ulisse costruì per sè e per Penelope il letto nuziale, scavandolo nel tronco di una pianta d’ulivo, simbolo di una unione duratura.


Successivamente i romani lo diffusero in tutta Europa perché era un prodotto locale ben adattabile al clima Mediterraneo.
Essi usavano l’olio per cucinare e si idratavano la pelle, dopo i bagni alle terme, con oli profumati.



L’ulivo è una pianta che si adatta facilmente e non ha la necessità di vivere in terreni molto ricchi, anche se ha bisogno di molto sole, quindi di un clima mite.
Lo possiamo trovare sulle zone costiere,  in pianura e in collina.
In tutta la penisola italiana sono diffuse circa 500 diverse varietà di olive, dette cultivar: in Liguria abbiamo la taggiasca, piccola e nera, e la razzola nella zona di La Spezia.

Tante olive di famiglie diverse convivono nella stessa classe, proprio come tanti alunni diversi nella stessa classe.


Cliccando su questo link si possono leggere i nomi delle varietà italiane: Cultivar_di_olivo


Sophie, Ester, Giorgia e Cristian

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.